Taste, il gusto: amaro, aspro, dolce, salato, umami ma anche carattere estetico soggettivo delle persone. Gustare, assaporare, assaggiare rimanda soprattutto al mangiare, al cibo fino a diventare Salone (del Gusto): per capire come lo stile alimentare responsabile possa migliorare la nostra salute e quella della Terra.
Tuttavia, oltre ai tradizionali cinque “sensi”, negli ultimi anni se ne è sviluppato un sesto, meno visibile ma più incomprensibile e altrettanto universale: il gusto dello spreco. Taste the Waste come il titolo evocativo del pluripremiato film del regista tedesco Valentin Thurn presentato nel 20111. Immagini forti, cruente come le discariche piene di pane ancora buono da mangiare: una manna dal cielo da incenerire nel nome dell’abbondanza, dell’eccesso, delle inefficienze e storture del mercato. Sequenze tanto più drammatiche quanto più forte e crescente è l’impoverimento globale a causa della crisi mondiale da una parte e l’aumento degli affamanti, denutriti, sottonutriti a livello planetario dall’altra.