Da quando è arrivato l’ho sentito fare lo stesso discorso tre volte.
Prima Robertito, poi Fili, adesso Bebo e non è detto che sia l’ultimo. Da qui all’ingresso del Servizio c’è modo di incontrare tra le due e le dieci persone conosciute, e non è neanche l’ora di punta.
«Guarda, dammi dieci giorni, quindici massimo, per sistemare tutte le mie cosine. Poi ci sentiamo via mail e facciamo tutto. Ti aspetto. Oh però vieni, eh?! Che non rimangano le solite cazzate da bar, che sai come sono fatto! Ci rimarrei male…»
E poi allarga le braccia quasi come Cristo in croce e le stringe attorno al ragazzo, un abbraccio teatrale, ai limiti del soffocante. Sa che sono “cazzate da bar” e che sono possibili addii.
Qui siamo tutti cani alla catena. Abbaiamo sicuri perché legati. Aperto il lucchetto nessuno farebbe un passo.