ARTE: non è nuova la problematica legata all’attribuzione e all’autenticità di stampe, serigrafie e xilografie. Quando si tratta di opere di Andy Warhol, la situazione si fa però più complessa, tanto da finire sulle pagine di quotidiani e periodici e addirittura in tribunale. La disputa sull’attribuzione di un’opera serigrafica a Warhol, il Red Self-Portrait ha coinvolto critici, esperti e legali in un’avventura affascinante ma piena di dubbi. Anche ‘La Rivista dei Libri’ nel giugno 2010 pubblicò il primo articolo legato a questo caso: sulla ‘New York Review of Books’ si sono poi succedute lettere, risposte provocatorie e altri approfondimenti fra cui questo, l’ultimo uscito, sempre di Richard Dorment, che pare abbia preso a cuore la questione.
La sconfitta è stata bruciante ma non è irrimediabile. Lo scorso novembre Joe Simon-Whelan ha ritirato la querela – un caso che ha fatto storia – intentata alla Andy Warhol Foundation e al suo Art Authentication Board, il Consiglio di Autenticazione. La denuncia di Simon-Whelan affermava che il Consiglio aveva negato l’autenticità di un autoritratto di Warhol della sua collezione dello stesso Simon-Whelan, pur sapendo che era autentico. Il caso ha suscitato un enorme interesse su entrambe le sponde dell’Atlantico, non ultimo perché, a differenza di buona parte delle controversie sull’attribuzione delle opere d’arte, quest’ultima è in sé di una estrema chiarezza.