idem, Contro la comunicazione, Einaudi, 118 pp., € 10,00
idem, Miracoli e traumi della comunicazione, Einaudi, 100 pp., €10,00
Alla fine del2011, inconcomitanza con la cessione (temporanea?) della funzione di governo da parte di Berlusconi, si è aperto un problema: qual è il rapporto tra il berlusconismo e il Sessantotto? Già porre il problema è politicamente scorretto: non verso Berlusconi, ovviamente, che è onnivoro e assimila tutto, ma verso il Sessantotto. Del Sessantotto, come di Garibaldi, non si deve parlar male, e nemmeno è di buon gusto parlare troppo male di una deriva (non inevitabile) del Sessantotto stesso, cioè del terrorismo di sinistra. Precisamente: anche di questa deriva si può parlar male, però adoperando un linguaggio adeguato: mai il sarcasmo, che abbassa chi ne è l’oggetto e gli toglie ogni dignità, impedendogli di atteggiarsi a eroe alfieriano vindice degli oppressi, ed evidenziando magari un narcisismo patologico, da piccolo borghese frustrato. Ora però un filosofo, Mario Perniola, (sia riconosciuto ai filosofi il merito di prendere le cose alla radice), ha osato fare quello che finora, da sinistra, non era stato fatto.