Adele Manzella e Carlo Ungarelli, La geotermia, Bologna, Il Mulino, 2011, pp. 127, € 9,80
Sorgerà in Italia la prima centrale geotermica sottomarina al mondo. Entro il 2014 sarà costruito un pozzo pilota, cui seguiranno, l’anno successivo, quattro centrali su piattaforme galleggianti da 200 megawatt ciascuna, per un totale di 800 Mw (per intenderci è la stessa energia prodotta da una centrale termoelettrica di grande potenza, in grado di fornire energia sufficiente a un città di 700 mila abitanti). L’impianto sorgerà non lontano dall’isola di Stromboli nel mar Tirreno sfruttando il potenziale calorico del possente “monte” Marsili, il vulcano sottomarino più grande d’Europa – è alto 3 mila metri – e dunque superiore per dimensioni persino all’Etna. Ma la potenzialità del vulcano Marsili, la cui sommità arriva a 450 metri dalla superficie del mare, è solo una parte del grande bacino che si pensa di poter sfruttare a fini energetici: nel basso Tirreno vi sono infatti ben 11 vulcani sommersi il cui calore è a disposizione di chi se lo vuole prendere.