Gianfranco Pasquino

Discorsi sulla democrazia

DONATELLA DELLA PORTA, Democrazie, Bologna, Il Mulino, 2012, pp. 159. Euro 13,00

PARADOXA, Quelli che… la democrazia, anno V, n. 2, aprile-giugno 2011

MICHELE SALVATI, Tre pezzi facili sull’Italia. Democrazia, crisi economica, Berlusconi, Bologna, Il Mulino, 2011, pp. 132, Euro 14,00

 

POLITICA E SOCIETÀ – Partendo dal “caso” italiano del governo tecnico guidato da Mario Monti, e passando per la situazione di transito in cui si trovano i paesi interessati l’anno scorso dalla “primavera araba”, il politologo Gianfranco Pasquino, analizza su quale possa essere oggi, il significato (o i significati) della parola “democrazia”.

La più recente fra le affermazioni fuorvianti oppure, più tristemente, sbagliate sulla democrazia è che, in seguito e a causa della formazione del governo tecnico di Mario Monti, la democrazia italiana sarebbe “sospesa”. Traduco. Secondo i commentatori e i politici che aderiscono a questa tesi, la democrazia esisterebbe soltanto nella misura in cui un governo è eletto dal popolo. Troppo facile notare che il governo Berlusconi non era affatto stato eletto dal “popolo”. La fattispecie dell’elezione popolare del governo non esiste affatto nell’ampia e variegata realtà dei regimi democratici poiché nelle Repubbliche presidenziali il “popolo” elegge il Presidente e nei sistemi parlamentari il requisito essenziale di un governo democratico consiste nell’avere (e nel mantenere) un rapporto di fiducia con il Parlamento, organismo sicuramente eletto dal popolo, con modalità e leggi elettorali di notevole varietà. Poiché il governo Monti ha ottenuto il necessario voto di fiducia per insediarsi e altri voti di fiducia da lui richiesti per fare approvare dal Parlamento provvedimenti legislativi urgenti, è un governo costituzionalmente legittimo, impeccabilmente conforme ai requisiti delle democrazie parlamentari. Nella stessa linea discorsiva, tanto largamente diffusa quanto scientificamente e politicamente inaccettabile, sta l’affermazione generale, che riguarda, quindi, anche l’Italia, relativa alla crisi della democrazia.

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