Andrew Hacker

Dove troveremo lavoro?

da ''The New York Review of Books''

da ‘The New York Review of Books’

Anthony P. Carnevale, Nicole Smith e Jeff Strohl, Help Wanted: Projections of Jobs and Education Requirements Through 2018, Georgetown University Center on Education and the Workplace, pp. 111, disponibile su cew.georgetown.edu/jobs2018

Tony Wagner, The Global Achievement Gap: Why Even Our Best Schools Don’t Teach the New Survival Skills Our Children Need – And What We Can Do About It, New York, Basic Books, pp. 314, $ 16,95

Achieve, Math Works: The Building Blocks of Success, pp. 14, disponibile su www.achieve.org/BuildingBlocksofSuccess

Phillip Brown, Hugh Lauder e David Ashton, The Global Auction. The Broken Promises of Education, Jobs, and Incomes, Oxford, Oxford University Press, pp. 198, $ 27,95

Eric Newburger e Thomas Gryn, The Foreign-Born Labor Force in the United States,US Bureau of the Census, pp. 15, disponibile su www.census.gov/prod/2009pubs/acs=10.pdf

Robert B. Archibald e David H. Feldman, Why Does College Cost So Much?, Oxford, Oxford University Press, pp. 289, $ 35,00

Andrew Hacker

Attualità e società: Cinque studi recenti ci trasportano nella realtà occupazionale americana e mostrano le varie problematiche legate al mondo del lavoro e le prospettive future. Cosa si richiede ai giovani che si affacciano al mondo del lavoro? È vero che nei prossimi anni sarà necessario avere una laurea per fare anche il più semplice dei lavori? Quali sono le occupazioni “nuove” e più richieste? E qual è il ruolo degli immigrati, che pare stia diventando sempre più importante ne mondo del lavoro?

L’ impressione è che, negli Stati Uniti, la disoccupazione non sparirà mai continuando ad affliggere la nostra vita politica. Il Bureau of Labor Statistics (BLS) ritiene tuttavia che entro il 2018, con un tasso di crescita annuale del 2,4 per cento, l’economia potrà contare su circa 166 milioni di posti retribuiti, il dieci per cento in più rispetto a dieci anni prima, avvicinandosi a livelli di piena occupazione. Stando alle medesime valutazioni, anche se la recessione ha avuto un impatto di breve termine sull’economia, il BLS prevede che il conseguente rallentamento nella crescita sia della produttività che della forza lavoro avrà invece una notevole influenza di lungo periodo sull’economia. Nel corso del prossimo decennio, l’imponente generazione dei baby boomer1 abbandonerà i ranghi della forza lavoro, migrando dagli anni d’oro dell’età lavorativa all’età pensionabile. Per effetto di ciò, il BLS prevede una crescita annuale dello 0,8 per cento medio della forza lavoro tra il 2008 e il 2018, pari allo 0,3 per cento in meno rispetto all’1,1 per cento registrato dal 1998 al 20082.

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