Dieci appuntamenti, altrettanti nomi illustri, due romanzi, due saggi, una biografia, una raccolta di racconti e una sezione monografica al debutto. Ecco gli ingredienti dell’ultima edizione di Forum Eventi, che ha catturato migliaia di spettatori riscuotendo un grande [...]
Dieci appuntamenti, altrettanti nomi illustri, due romanzi, due saggi, una biografia, una raccolta di racconti e una sezione monografica al debutto. Ecco gli ingredienti dell’ultima edizione di Forum Eventi, che ha catturato migliaia di spettatori riscuotendo un grande successo. Complice anche una novità “verde” nel calendario del Forum: quattro incontri tematici dedicati al giardino come “memoria del mondo”, vero baluardo contro il consumismo moderno e via per riappropriarsi di virtù dimenticate. Tra aprile e maggio sul palco del Monzani si sono alternati nomi noti del giornalismo, della cultura e del cinema: da Daria Bignardi a Pupi Avati, da Alessandro Barbero a Mauro Corona, da Philippe Daverio a Paolo Giordano. E poi “giardinieri” illustri: Luigi Zangheri, Libereso Guglielmi, Carlo Pagani ed Enzo Bianchi.
Tra gli autori più attesi dal pubblico c’erano senz’altro Pupi Avati, Mauro Corona, Paolo Giordano ed Enzo Bianchi. Il regista ha presentato il suo libro La grande invenzione. Un’autobiografia (Rizzoli, 2013) e divertito il pubblico raccontando episodi di vita vissuta nella Bologna anni ’50, la sua collaborazione con Pasolini, l’amicizia con Fellini. Ma ha ricordato anche la bisnonna “asolaia”, il nonno Carlo allevato in Brasile che pregava in portoghese sul letto di morte, il prozio che “riscattò”, per sposarla, una prostituta di Modena, il padre, di famiglia borghese e monarchica, morto in un incidente d’auto sulla stessa curva della Cavallina storna di Pascoli, la madre di origini operaie e comuniste: la serata ha fornito il resoconto di una saga familiare e personale, dal fascismo ai giorni nostri, tra la via Emilia e Hollywood.Divertente anche l’appuntamento con Mauro Corona, scultore, alpinista e scrittore che ha raccontato al pubblico Venti racconti allegri e uno triste (Mondadori, 2012), il suo ultimo libro. Qui l’autore ha recuperato storie antiche perdute tra i boschi, a Erto e dintorni: momenti di vita di montagna e di paese sono diventati aneddoti, addirittura miti e leggende da tramandare alle generazioni future, insomma, «roba da ridere, in un mondo che non sa più ridere».
Paolo Giordano ha aperto l’incontro con un toccante video girato da lui stesso sulla guerra in Afghanistan e proposto un reading musicale insieme a PLUS (Minus&Plus) per introdurre il suo romanzo Il corpo umano (Mondadori, 2012), che ha al centro proprio questo conflitto. Nel libro il maresciallo Antonio Renè comanda un plotone di giovani ragazzi. L’ultimo arrivato, il caporalmaggiore Roberto Ietri, ha appena vent’anni e si sente inesperto in tutto: per lui, come per molti altri, la missione in Afghanistan è la prima grande prova della vita. Al momento di partire, i protagonisti non sanno ancora che il luogo a cui verranno destinati è uno dei più pericolosi di tutta l’area del conflitto. In un romanzo corale, che alterna spensieratezza e dramma, Giordano delinea con precisione i contorni delle “nuove guerre”. E, nel farlo, ci svela l’esistenza di altri conflitti, ancora più sfuggenti ma non meno insidiosi: quelli familiari, quelli affettivi e quelli sanguinosi e interminabili contro se stessi.
Ma chi forse ha saputo conquistare il pubblico più di ogni altro – con oltre mille persone presenti e il Forum Monzani gremito in ogni ordine di posti – è stato un personaggio illustre e semplicissimo al tempo stesso: Enzo Bianchi, priore della Comunità Monastica di Bose. Michelina Borsari, direttrice del festivalfilosofia, ha introdotto l’incontro lo scorso 29 maggio, uno dei più partecipati di questa primavera.
Quella di Enzo Bianchi è stata una vera è propria lezione magistrale sulla tutela della natura, dal titolo “L’uomo custode del creato”. «Questa nostra terra è ferita e geme; soffre i dolori del parto, desiderando di essere liberata dalla presenza del male (cf. Rm 8,19-22). E se è vero che il creato attende da Dio la trasfigurazione, da noi umani attende la compassione, la capacità di soffrire con la terra: con le piante che soffrono a causa dell’inquinamento dell’aria, dell’acqua, del suolo; con gli animali che spesso gemono a causa nostra» – ha sottolineato Bianchi – «Sì, occorre una fede che ami la terra, occorrono uomini e donne che si sentano fedeli alla terra e siano sensibili verso il suo dolore. Occorre, in breve, una sim-patia verso il dolore della terra come quella testimoniata da uno straordinario brano di Alano di Lilla, un teologo del XII secolo:
Uomo, ascolta cosa dicono contro di te gli elementi della natura e soprattutto la terra, tua madre. Perché ingiuri tua madre? Perché fai violenza a me, terra che ti ho partorito dalle mie viscere? Perché mi tormenti con l’aratro per sfruttarmi ed estenuarmi? Non ti bastano le cose che ti do, senza che tu me le estorca con la violenza?.
Con questo appuntamento si è chiusa la sezione monografica di Forum Eventi, dedicata al giardino come un luogo in cui si conserva la memoria collettiva di un territorio. Gli incontri sono stati realizzati in collaborazione con la delegazione modenese del FAI e il Garden Club di Modena. La sezione monografica verrà riproposta anche nel corso della stagione autunnale, quando verrà approfondita una nuova tematica: un’occasione per indagare argomenti in grado di coinvolgere il grande pubblico e, al tempo stesso, interpretare lo spirito del tempo in cui viviamo.
Il Forum Guido Monzani, centro di formazione e cultura della Banca Popolare dell’Emilia Romagna, veniva inaugurato dodici anni fa con l’obiettivo di offrire alla città una struttura d’eccellenza. E così è stato, perché il Forum, oggi struttura multifunzionale consolidatasi come punto di riferimento a livello regionale, è entrata a far parte, a pieno titolo, del circuito culturale di Modena. Il calendario di Forum Eventi 2013 conferma questa funzione, aperta alla città e a tutti coloro che vorranno, gratuitamente, partecipare a eventi di grande livello.