Nell’aprile del 1989 ci siamo trovati con Milena Gabanelli a Pechino, per realizzare uno speciale televisivo a dieci anni dall’avvio della riforma di Deng, e intervistammo (noi come produzione e Milena come intervistatrice) Fang Lizhi. Era appena iniziata, assolutamente inaspettata in Occidente, la protesta degli studenti a Tienanmen che sfociò un mese dopo nella strage della piazza.
Fang Lizhi, cofondatore e, al tempo, uno dei membri più importanti dell’Icra (International Center for Relativistic Astrophisics, l’associazione internazionale degli astrofiscici), era considerato l’ispiratore della protesta degli studenti contro il regime.
Ci è parso importante, nel momento in cui pubblichiamo i suoi due articoli apparsi sulla ‘New York Review of Books’, inserire anche la nostra intervista realizzata in un momento così significativo sia per la storia della Cina che per la vita del professore stesso (un mese dopo, durante i giorni della strage, si rifugiò all’ambasciata americana, dove rimase per molto tempo, prima di avere il permesso per emigrare negli Stati Uniti dove tuttora insegna).
Roberto Quagliano
Dottor Fang, perché il governo cinese la odia tanto?
Penso che non piaccia il fatto che sono così indipendente, che esprimo il mio parere sempre in modo molto indipendente.
Perché è stato espulso dal partito?
Perché in questo modo pensavano, erroneamente, di sopprimere le manifestazioni studentesche.
Per quanto tempo deve star fuori?
Per 32 anni.
Le dispiace?
All’inizio, quando mi iscrissi, pensavo che il partito svolgesse una funzione positiva, ma poi le cose sono cambiate e ha commesso tanti errori.