JENNIFER HOMANS,Apollo’s Angels. A History of Ballet, New York, Random House, 2010, pp. 643, $ 35,00
Ecco un libro immensamente ambizioso e di considerevole pregio: tutta la storia della danza in un unico volume. Jennifer Homans, nota soprattutto per le sue provocatorie recensioni su questa disciplina che appaiono su ‘The New Republic’, dimostra di essere una storica caparbia e al tempo stesso misurata: una combinazione di virtù rara e gradita. È, inoltre, un’appassionata sostenitrice del ruolo centrale della danza come forma d’arte, che considera espressione di uno stile, una filosofia di vita, e non semplicemente una forma di spettacolo godibile e spesso toccante. In questa sua opera, Homans ci guida attraverso i profondi legami che hanno sempre unito la danza classica al potere. Essa, scrive, «Si è sviluppata nelle corti europee; in origine era più un vezzo aristocratico e un fenomeno politico che una forma d’arte … I passi non erano mai semplici passi, ma un insieme di convinzioni che riflettevano l’immagine che una casta di nobili aveva di se stessa … Per comprendere al meglio in che modo la danza classica nacque e si evolse, è bene considerarla alla luce dei fermenti politici e intellettuali degli ultimi trecento anni. È stata plasmata dal Rinascimento e dal classicismo francese, dalle rivoluzioni e dal Romanticismo, dall’Espressionismo e dal Bolscevismo, dal modernismo e dalla Guerra Fredda».