La gente di colore in America è sotto sorveglianza fin dal diciassettesimo secolo, quando gli africani ridotti in schiavitù furono obbligati a lavorare nelle piantagioni di tabacco e di riso negli stati del Sud. La legge delle colonie fece subito distinzione tra servi a contratto e schiavi, e nel fare ciò inventò l’essere bianchi in America. Sarebbe stato possibile per un africano libero o per una persona di razza mista possedere degli schiavi, ma non sarebbe stato possibile per un europeo essere ridotto in schiavitù. La distinzione ha contribuito a impedire che neri e bianchi poveri identificassero una causa comune.
Le slave patrols (le ronde degli schiavi)1 che ebbero origine nel diciassettesimo secolo erano in gran parte formate da bianchi poveri – paterollers, venivano chiamati i membri delle ronde. Fermare, perseguitare, frustrare, offendere o uccidere la gente di colore era sia il loro dovere che la loro ricompensa, la visione di sé stessi come bianchi, qualcosa che li univa ai bianchi delle classi superiori. Naturalmente il vero scopo di questi ultimi era quello di monitorare e sopprimere la capacità di ribellione degli schiavi. Mentre le milizie delle colonie affrontavano gli indiani, i paterollers tenevano sotto controllo la gente di colore.