ROBERT BAGG, JAMES SCULLY, The Complete Plays of Sophocles: A New Translation, Harper Perennial, 842 pp., $ 16.99 (brossura)
SOFOCLE, Oedipus Rex, tradotto dal Greco antico, con introduzione e note di David Mulroy University of Wisconsin Press, 109 pp., $ 9.95
RUTH SCODEL, An Introduction to Greek Tragedy, Cambridge University Press, 216 pp., $ 80.00
DAVID KAWALKO ROSELLI, Theater of the People: Spectators and Society in Ancient Athens, University of Texas Press, 288 pp., $ 55.00
1.
Nessun fenomeno culturale del mondo antico (a parte, forse, Omero) ha avuto – dai tempi di Aristotele fino ai nostri giorni – un impatto così diffuso o persistente sulle generazioni successive come la tragedia greca. Essa si sviluppò principalmente ad Atene, verso la fine del Sesto secolo a.C., e – come si ritiene generalmente – raggiunse il massimo splendore durante l’età di Pericle, con le opere di Eschilo, di Euripide e, soprattutto, di Sofocle. Le loro tragedie vengono rappresentate ancora oggi. Molte delle tematiche con cui esse si confrontarono sono quelle comuni all’umanità intera – amore, odio, gelosia, il dramma della guerra, codici sociali conflittuali – e ancora oggi risultano attuali come quando furono messe in scena per la prima volta. Quanto siano attuali, e rilevanti, è stato abbondantemente dimostrato dagli ampi saggi pubblicati in un numero doppio di ‘Comparative Drama’1 (Inverno-Primavera 2010), non ultimi da quelli che vi vedono – come Eleftheria Ioannidou e Gonda Van Steen – le passioni e la politica dell’antica Atene rinnovate nell’opera dei moderni drammaturghi greci.