Quay Brothers: On Deciphering the Pharmacist’s Prescription for Lip-Reading Puppets, in mostra al Museum of Modern Art, New York City, dal 12 agosto 2012 fino al 7 gennaio 2013. Catalogo della mostra curato da Ron Magliozzi e Edwin Carels, Museum of Modern Art 2012, pp. 64, $24.95
ARTE: Sanford Schwartz recensice le opere dei fratelli Quay, creatori di un mondo popolato da marionette, bambole e oggetti che prendono vita, un mondo che prende ispirazione dalle opere di Kafka, Lynch e Tim Burton, un mondo in cui il macabro e fantastico si incontrano.
Henry James, che aveva come grande tema gli americani e i loro incontri entusiasti con l’esperienza europea, avrebbe considerato i fratelli Quay la versione aggiornata di alcuni suoi personaggi. Al centro dell’arte di Timothy e Stephen Quay pare esserci comunque un idillio con la vita e la cultura europee. Sono gemelli identici, nati nel 1947 nei sobborghi di Filadelfia, e hanno vissuto e lavorato gomito a gomito per decenni a Londra. Sono meglio conosciuti per i film d’animazione in stop motion, o a passo uno, eseguiti con pupazzi e oggetti animati, e guardare questi film significa immergersi in un sorta di favola espressionista. Più precisamente, si ha la sensazione che in alcuni dei loro film più coinvolgenti e toccanti essi ci parlino da un profondo rapporto immaginativo con lo spirito e con le tensioni della Mitteleuropa e di quell’Europa che parlava tedesco negli anni che precedettero, e che seguirono,la Primaguerra mondiale.