JAMES CURTIS, Spencer Tracy: A Biography, New York, Knopf, pp. 1001, $ 39.95
Come attore, era semplice e asciutto «come una patata al forno», disse Katharine Hepburn in una conferenza stampa dopo la morte di Spencer Tracy nel 1967, e lei era come «un dolce con tantissima panna montata… Lui non aveva mai limiti nei suoi obiettivi – io ancora ne ho».
Carne o patate, è esistita un’epoca in cui Tracy fu considerato non solo l’attore più schietto e onesto del cinema americano, ma l’incarnazione di una moralità naturale nei film americani per il grande pubblico. Nessuno ci rifletteva abbastanza, ma Tracy metteva in scena in modo coscienzioso uomini che in sé non erano né onesti né prepotenti. Interpretava questi ruoli con pacatezza, imperturbabile nella sua buona fede ma senza inorgoglirsi per questo. Certamente molti dei suoi eroi erano devastati dalla lotta interiore. Ma i personaggi di Tracy facevano sempre del loro meglio e nessuno dubitava della loro integrità.