Filippo La Porta, Meno letteratura, per favore!, Torino, Bollati Boringhieri, 2010, pp. 138, € 11,00
Alessandro Leogrande, Uomini e caporali. Viaggio tra i nuovi schiavi nelle campagne del Sud, Milano, Mondadori, 2008, pp. 252, € 16,50
idem, Le male vite. Storie di contrabbando e di multinazionali, Napoli, L’Ancora del Mediterraneo, 2003, pp. 192, € 12,50; nuova edizione accresciuta: Roma, Fandango, 2010, pp. 257, € 10,00
Anche i critici letterari possono svolgere una funzione utile: una volta questa considerazione sarebbe stata ovvia; oggi, purtroppo, non lo è più. Una funzione utile i bravi critici la svolgono nel momento in cui segnalano un testo, lo interpretano, mettono in evidenza il valore e l’importanza che esso ha in una determinata cultura e in una determinata società. Lo rendono quindi intelligibile e fruibile sia al lettore specialistico che al lettore medio.
Questa funzione la svolge un libro di Filippo La Porta, e il titolo è significativo: Meno letteratura, per favore! Mi scuso con Filippo La Porta per il fatto che non parlerò specificamente del suo libro: dirò solo che svolge proprio la funzione cui sopra ho accennato, e grazie a questo mi ha indotto, direi addirittura costretto, ad acquistare un libro che egli segnala e che non avevo letto (non si può leggere tutto): Uomini e caporali. Viaggio tra i nuovi schiavi delle campagne del Sud, di Alessandro Leogrande. Da questo sono risalito a un altro libro di Leogrande, che otto anni fa ha avuto un certo successo nel Mezzogiorno: Le male vite. Storie di contrabbando e di multinazionali, ora ripubblicato dalla casa editrice Fandango con un’introduzione e qualche significativo aggiornamento.