<strong>MONICA ZAPELLI</strong>, <em>Un uomo onesto. Storia dell’imprenditore che morì per aver detto no alle tangenti</em>, Sperling & Kupfer, 2012, pp. 177, € 16,00
PERSONAGGI: la storia di Ambrogio Mauri e del suo sogno di costruire autobus con onestà e lavoro ci porta indietro, negli anni ’80, ad un’Italia corrotta e malata che sembra purtroppo non essere affatto cambiata.
Ci sono storie, piccole storie che magari nascono e si concludono in provincia, tra le pieghe di un’Italia minore che non fa rumore e tantomeno notizia, eppure, nonostante la loro lontananza dai centri del potere, dall’attenzione delle cronache, ci raccontano qualcosa del cuore malato del nostro paese, delle nostre vite, di quello che siamo e forse nemmeno lo sappiamo, come poche altre.
La storia di Ambrogio Mauri, è una di queste.
Ambrogio Mauri non voleva fare la rivoluzione, non immaginava che si sarebbe mai parlato di lui né in un libro, né su un giornale. Ambrogio Mauri voleva solo costruire autobus.