Don DeLillo, The Angel Esmeralda: Nine Stories, Scribner, 2011, pp.213, $24.00
idem, Libra, Einaudi 2008, pp.428, €13,00
idem, Underworld, Einaudi 20005, pp.886, €16,50
idem, Punto Omega, Einaudi 2012, pp.124, €9,00
Letteratura: recensione di “The Angel Esmeralda. Nine Stories”, la nuova raccolta di racconti di Don DeLillo. Quando ha analizzato a fondo un sentimento o una situazione o un luogo, un artista rischia di essere associato a esso per sempre. È in gran parte grazie a Kafka, per fare un esempio, che riusciamo a comprendere come l’oscura complessità della burocrazia possa sconfinare a volte nel terrore. Talora ci sembra che il volto di un bambino abbia un’inquietante somiglianza con quello di un quadro di Marie Cassatt, come se l’artista avesse visto quel viso particolare prima di noi. Alcune variazioni di noia borghese talvolta sembrano essere state inventate (e non soltanto rappresentate) da Čechov. Il tratto distintivo di Graham Green furono i piccoli e desolati stati dittatoriali situati a ridosso dell’equatore, intrisi di uggiosa malinconia: Greeneland. Quando Wilde scrisse ne La decadenza del mentire1 che «la vita imita l’arte molto più di quanto l’arte non imiti la vita», intendeva che molte esperienze, grazie all’arte, erano già state stabilite come cliché quando una persona arriva ad esse per la prima volta.