ROBERT N. BELLAH, HANS JOAS (a cura di), The Axial Age and Its Consequences, Belknap Press/ Harvard University Press, pp. 548, $39.95
Norman Yoffee e George L. Cowgill (a cura di), The Collapse of Ancient States and Civilizations, University of Arizona Press, 1988, pp. 242-243.
STORIA: Recensione di un saggio che indaga sulla teoria dell’ “Epoca Assiale”. Questa teoria, coniata da Karl Jaspers, individua nel periodo che va dall’800 a 200 a.C., il punto di svolta fondamentale per la storia del genere umano, grazie alle figure dei Profeti Ebrei, di Socrate, Aristotele, Confucio, Budda e Zarathuštra, che modificarono profondamente il pensiero e le religioni di quel periodo.
Riflettendo sulla storia umana nel corso dei secoli, un gruppo di pensatori Europei nel diciottesimo e diciannovesimo secolo notò una sorprendente congiunzione. Molte delle figure mondiali più influenti – Confucio, Budda, i profeti d’Israele (Amos, Isaia, Geremia), Socrate, Platone, Aristotele e Zarathuštra emersero nelle rispettive nazioni – Cina, India, Giudea, Grecia e Iran – nella metà del millennio prima di Cristo, approssimativamente fra l’800 e il 200 a.C. Sebbene uno studio più recente tenda a spostare Zarathuštra fuori da questa cornice cronologica a una ancora precedente, la coincidenza rimane impressionante. L’orientalista francese Abraham Hyacinthe Anquetil-Duperron nel tardo diciottesimo secolo potrebbe essere stato il primo a porre l’attenzione su ciò e il filosofo tedesco, Ernst von Lasaulx, in seguito lo ampliò in un denso ma poco noto lavoro del 1856 sotto il bizzarro titolo di Un Nuovo Tentativo per una Vecchia Filosofia della Storia Basata sulla Verità dei Fatti. Seppure si affidasse ad analisi empiriche, von Lasaulx privilegiò vistosamente la religione e argomentò una crescita e decadenza organica nella storia mondiale.
In quel periodo in Europa il più grande punto di svolta nella storia del genere umano era generalmente considerato l’apparizione sulla terra di Gesù Cristo, che chiaramente non arrivò simultaneamente con le magistrali figure della prima metà del primo millennio avanti Cristo. Hegel arrivò al punto di asserire che l’idea di Trinità di Dio fosse il perno su cui ruotava la storia del mondo intero – sia il suo punto di partenza che il suo obbiettivo. La centralità di Cristo nella storia, o almeno nella storia Occidentale, spinse lo storico classico Johann Gustav Droysen a costruire una narrazione molto lunga, che iniziava da Alessandro il Grande e che avrebbe tracciato gli eventi che portarono la Grecia e il Vicino Oriente inesorabilmente, come egli credeva, al Cristianesimo. Il suo lavoro su ciò che egli chiamò Hellenismus, che noi oggi spesso chiamiamo cultura Ellenistica, diede un nuovo slancio agli studi sul primo Cristianesimo, ma egli era ignaro dell’interessante coincidenza di Confucio, Socrate, Budda e dei loro commentatori.
Nel frattempo, in un mondo concettualmente se non fisicamente lontano, i Musulmani avevano già da tempo inaugurato il loro tempo storico con la migrazione (hijra) di Maometto alla Medina nel 662, e questa data ad oggi rimane il punto di svolta per la storiografia Islamica. Nessuno degli storici in Cina, India o Iran sembra mai aver notato che i percorsi dei loro antichi leader e pensatori avvenivano nei giorni di Socrate, Platone, Aristotele o dei profeti Ebrei. Richiamare l’attenzione su questa stranezza cronologica era un tentativo del tutto Occidentale che avrebbe potuto avere una certa aderenza al Romanticismo Tedesco per la sua evocazione di persone e luoghi esotici. Ma persino in Occidente aveva una diffusione limitata perché l’inizio del Cristianesimo restava l’inamovibile punto di svolta nella storia umana.
Tutto questo è cambiato dopo la II Guerra Mondiale, quando un filosofo tedesco, Karl Jaspers, pubblicò nel 1949 il suo libro Vom Ursprung und Ziel der Geschichte (Origine e senso della storia, Edizioni di Comunità, Milano 1965) e inventò l’Achsenzeit (Epoca Assiale) come nome per il periodo che va dall’800 fino al 200 a.C. Questo testo è alla base di tutti i saggi raccolti in The Axial Age and Its Consequences (L’Epoca Assiale e le Sue Conseguenze), lo spesso volume scritto da Robert Bellah e Hans Joas. Nel 1949 Jaspers volse lo sguardo con nostalgia a un’epoca pre-Cristiana nella storia del mondo. Colse subito la contemporaneità di Confucio, Budda, dei profeti Ebrei e, nella sua visione, anche di Zarathuštra, per argomentare che questa Era fu un momento centrale nella storia del mondo, un’Epoca Assiale. Affermò di aver trovato ispirazione in Hegel, sebbene lo stesso Hegel non avrebbe certamente mai immaginato un punto di svolta che rimpiazzasse il Cristianesimo.