Siamo immersi in una profonda duplice crisi e non si vede nessuna luce alla fine del tunnel della recessione, nonostante i ripetuti annunci. La prima delle due crisi è quella economico-finanziaria che ci attanaglia, la seconda è quella scientifico-tecnologica. La rivoluzione informatica ha posto fine ad un’epoca storica, ma non ha finora dato vita alla nuova società e al nuovo Stato del nostro giovane secolo.
Non ripercorreremo qui il cammino della nostra storia del tempo del welfare e della democrazia sociale, né quello della sua crisi, né quella dell’Unione Sovietica e del comunismo e delle sinistre europee, poiché siamo ormai nel tempo dell’ideologia del mercato ed ora, ormai, anche in quella della sua crisi.
Ricorderemo soltanto che ai trent’anni di sviluppo, di conquiste sociali, di progressi della libertà, sono subentrati i trent’anni in cui ancora viviamo, di predominio dei poteri forti e del mercato.