SEAMUS MCGRAW,The End of Country, Random House, 245 pp., $ 26,00
TOM WILBER, Under the Surface: Fracking, Fortunes, and the Fate of the Marcellus Shale, Cornell University Press, 272 pp., in pubblicazione maggio 2012
Gasland, un film documentario di Josh Fox, Docurama, DVD, $ 29,95
Prevedendo che il «picco del petrolio» – il punto in cui il tasso di estrazione mondiale del petrolio comincerà a diminuire – sarebbe stato raggiunto in pochi anni, gli analisti avevano in parte visto giusto. Il nostro pianeta sta esaurendo l’accesso facile a questa materia, quando infilavi una sonda nel terreno, e il greggio zampillava. I grandi campi petroliferi dell’Arabia Saudita e del Messico si stanno assottigliando, causando fra l’altro l’aumento del costo dell’energia.
Noi, la nostra civiltà intendo, avremmo potuto cogliere la contrazione dell’offerta e l’aumento del prezzo come un segnale per riconvertirci al solare, all’eolico e ad altre forme di energia che non emettono gas serra. Sarebbe stata una scelta quanto mai ragionevole: avrebbe dato una mano a combattere il riscaldamento globale, oggi la sfida più complicata per il nostro pianeta. Invece, l’abbiamo inteso come un segnale per strappare alla terra ancora più idrocarburi. E pare che ce ne siano: quantità enormi di carbone, di petrolio e di gas, seppelliti in profondità o intrappolati in compatte formazioni rocciose, o mescolati con altri minerali.