Nel 1947 Stefan Jędrychowski, veterano comunista, membro del Politburo polacco e ministro del governo, scrisse per i suoi colleghi una relazione su un argomento che aveva a cuore. Intitolato con una certa enfasi ‘Note sulla propaganda anglosassone’, il documento lamentava, tra le altre cose, il fatto che in Polonia i servizi di informazione britannici e americani fossero più influenti dei loro equivalenti polacchi e sovietici, che i film americani ricevessero delle recensioni troppo entusiastiche e che le mode americane fossero troppo a portata di mano.
A indispettire Jędrychowski però, era soprattutto l’influenza esercitata dal Polska YMCA, la sezione polacca dell’Associazione giovanile maschile cristiana: un’organizzazione fondata a Varsavia nel 1923 che durante l’occupazione tedesca era stata messa al bando, per poi risorgere nell’aprile del 1945 grazie all’aiuto della direzione internazionale del YMCA1, con sede a Ginevra, e a una buona dose di entusiasmo locale.